In occasione dell’uscita del nuovo libro Quel che resta di Baudrillard: un’eredità senza eredi per il ciclo “I precursori della Decrescita”, Serge Latouche ha rilasciato un’intervista rilasciata a Leonardo Martinelli e pubblicata per La Stampa il 23 Aprile 2021.
Serge Latouche commenta, tra gli altri temi, l’impatto della pandemia globale sull’immaginario della crescita e offre un punto di vista sul contemporaneo panorama politico-economico in Italia.
Si ribadisce, inoltre, che la connotazione di “felice” resta estranea, nel pensiero di Latouche, all’idea di decrescita.
Un anno fa, con il dilagare del Covid e con il primo confinamento, iniziò a circolare l’irrefrenabile voglia di un mondo nuovo. Qualcuno rispolverò la teoria della decrescita.
Era il 2002, quando Serge Latouche coniò quella parola. Oggi ha 81 anni. Economista atipico francese, ha appena pubblicato in Italia il suo ultimo saggio, Quel che resta di Baudrillard: un’eredità senza eredi, edito da Bollati Boringhieri. Il libro è dedicato a Jean Baudrillard, uno dei padri del postmoderno, che approdò alla semiotica e alla critica del virtuale, e che l’autore ha rivalutato come precursore della decrescita.
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