E’ uscito il nuovo numero dei Quaderni della decrescita, leggibile e scaricabile gratuitamente a questo link o su https://quadernidelladecrescita.it/. Qui di seguito l’introduzione.

 

I Quaderni provano a mettersi in contatto con il mondo sempre più alieno della scuola. Bambine e bambini, studenti, insegnanti, personale tecnico e amministrativo, dirigenti, genitori invocano una diversa pedagogia. Non vogliono farsi soffocare dalla retorica del merito, della patria e dell’ordine tecnico. La MONOGRAFIA tratta di pedagogia e didattica, di saperi e di relazioni sensibili. La “transizione” ha inizio qui. Ne scrivono i curatori Simone Lanza, Sara Damiola, Luca Lazzarato con Lorenzo Biagi, Francesca Brunetti, Sabina Magagnoli, Alberto Parise, Renata Puleo, Sergio Tramma e il Centro Documentazione Paulo Freire. Sullo sfondo il pensiero radicale di Ivan Illich, ricordato nella rubrica sulla SAGGEZZA DELLA DECRESCITA di Francesco Zevio. 

Come attraverso una lente con una parte concava e l’altra convessa, i nostri ORIZZONTI guardano in due direzioni. Quella globale che contiene tutto: la conservazione della biodiversità (ne scrive Danilo Selvaggi a partire dai rapporti dell’Ipbes; da leggere in parallelo con la rubrica STATISTICA E DECRESCITA di Aldo Femia che commenta l’ultimo Global Resources Outlook del Panel internazionale sulle Risorse), e quella micro della nostra piccola comunità di obiettori della crescita che lo scorso novembre si è riunita in un incontro a Calambrone (Pisa) per interrogarsi sulle vie della decrescita e su come gettare ponti e creare convergenze tra movimenti (lo raccontiamo con due articoli redazionali). 

OLTRE LA CRESCITA e oltre la guerra; il cui carico di morte supera le vittime dirette e rende inabitabili intere regioni e l’atmosfera. Ripudiare la guerra si deve e si può (Marino Ruzzenenti e Enzo Ferrara). Per riuscirci occorre avere consapevolezza dei danni del modello consumistico-capitalistico e far emergere un nuovo senso esteso del concetto di giustizia: “biogiustizia” (Elena Dal Santo e Jean-Louis Aillon). Le alternative all’economia finanziarizzata e di mercato vanno ricercate nel mondo dell’economia eco-solidale, dei beni comuni e della condivisione (Jason Nardi) e nelle politiche contro il giogo del debito (Tonino Perna). Non siamo soli e non dobbiamo credere di essere al centro del mondo. Ce lo rimproverano i movimenti decoloniali, indigeni e del Sud globale. In particolare, gli afroamericani che hanno elaborato il concetto di Black ecology (Anthony T. Fiscella, su Degrowth Journal, tradotto da Antonio Pigantto). 

CREPE SUL MURO. Come scriveva il poeta Leonard Cohen: «C’è una crepa in ogni cosa ed è lì che entra la luce». E noi ne vediamo tanta trasparire nelle esperienze degli ecovillaggi (Francesca Guidotti), e nella lotta decennale di Mondeggi (Andrea Ghelfi). Dall’Andhra Pradesh ci vengono lezioni di agroecologia importanti (Solveig Francis).

Nelle NOTIZIE NON PERVENUTE la sottorappresentazione delle donne nella transizione ecologica (Daniela Passeri). 

In DOCUMENTAZIONE pubblichiamo un interessantissimo documento elaborato dalla rete sul “lavoro di cura” redatto dal gruppo di coordinamento della Just Transition, coordinato da Stefania Barca, Rocío Hiraldo, Dunja Krause e Dimitris Stevis, segnalato e tradotto per noi da Giorgio Giandomenici. 

Ci teniamo in contatto anche con quanti indagano sulle patologie della psiche indotte dal capitalismo digitale, qui affrontate in un convegno a Mestre (una sintesi di Alvise Marin). 

Nelle RECENSIONI torniamo al comunismo della decrescita di Saito Koehi (Paolo Cacciari) e affrontiamo l’epoca dell’intranquillità di Miguel Benasayag e Teodoro Cohen (Alvise Marin). 

Grazie alla generosità degli amici della Società delle territorialiste e territorialisti siamo in grado di pubblicare le conclusioni del volume Bioeconomia e territori: oltre la crescita di Massimo Blonda, Margherita Ciervo, Daniela Poli e Il (non) Manifesto della Bioeconomia, dell’Osservatorio Interdisciplinare sulla Bioeconomia, pubblicato anche nella Rivista “Economia e Ambiente”. 

Infine, abbiamo ricevuto un bel regalo dal nostro amico Marco Sacco e dalla casa editrice Terra Nuova; possiamo pubblicare un capitolo di Virgilia e la decrescita felice, con illustrazioni di Luca Corradi e la prefazione di Lucia Cuffaro. 

Sulla rampa di lancio c’è una nuova CALL su tecnologie e trasformazione del mondo. 

Buona lettura