Dal 25 al 27 febbraio si è tenuto a Roma il Forum della Convergenza dei Movimenti, organizzato dalla Società della Cura ed altre reti associate, a cui hanno partecipato complessivamente circa un centinaio di persone, tra cui diversi soci dell’Associazione per la Decrescita. Se consideriamo che solo le organizzazioni aderenti sono più di 140 (a cui si aggiungono diverse centinaia di adesioni individuali) forse si poteva sperare in qualcosa di più, ma bisogna anche tener conto del momento particolarmente difficile. Da segnalare anche la modesta partecipazione di giovani, limitata a qualche ragazzo/a di Fridays for Future e Extintion Rebellion.
Le cinque sessioni di lavoro (Forum tematici) erano strutturate con mini-introduzioni da 5 minuti, poi un lavoro diviso in gruppi e infine una plenaria con la restituzione e la sintesi dei lavori dei gruppi. Tutte le sessioni sono state molto interessanti e ricche di spunti, sia nelle relazioni introduttive che nelle discussioni di gruppo. Dalle sintesi sono emerse molte idee e proposte.
Il quadro emerso è di una società italiana attraversata da gravi contraddizioni e da diffusi conflitti, sia sul versante ambientale che su quello sociale, che però stentano a riconoscersi tra loro e, soprattutto, non sempre e non completamente riescono a riconoscere la complessità, la sistematicità e la gravità della crisi ecologica in atto. Per questa ragione la proposta – giustissima – della “convergenza” dei movimenti rischia di rimanere una petizione di principio, più che una effettiva comune lotta per una organizzazione sociale completamente diversa da quella attuale, che tenga conto anche della necessità di una forte riduzione dei flussi di energia, materia, produzione e consumo della nostra società.
In questo senso andavano i nostri documenti, discussi prima o durante il Forum:
- il documento ufficiale dell’Associazione e della RIES, presentato tra le mini-introduzioni della sessione su Lavoro e nuova economia (LINK)
- il documento informale preparato da Mario Sassi e Paolo Cacciari, presentato tra le mini-introduzioni della sessione sulla crisi eco-climatica (LINK)
- il documento di Paolo Cacciari, inviato come base di lavoro per la sessione sulla crisi eco-climatica (LINK)
In ogni caso, l’evento è stata un’ottima occasione per riprendere o stabilire nuove relazioni, in particolare con il coordinamento della Società della Cura. Nonostante questa presenti al suo interno diverse anime, (per esempio l’anima lavorista, più legata ai vecchi schemi del produttivismo, e quella “trasformativa” più legata ai modelli di economia solidale e alternativa, sono emerse con evidenza nel gruppo su Lavoro e Nuova economia) in generale si è osservata una notevole convergenza sui contenuti, con aperture anche a temi decisamente radicali e innovativi come quello delle “Comunità Territoriali Trasformative” e persino della decrescita.
Non a caso, nel documento finale di sintesi del Forum, è emersa la volontà di organizzare (entro giugno) un evento nazionale di confronto pubblico tra mondo del lavoro/vertenze operaie, mondo della decrescita e mondo dell’economia trasformativa e solidale.
Qualche perplessità in più lascia invece la capacità della Società della Cura di divenire qualcosa di più di un luogo di semplice confronto, dibattito e mobilitazione dei movimenti, (come qualcuno all’interno dell’Associazione auspicherebbe) ma forse è ancora troppo presto per valutare….
E’ stata infine un’occasione per parlare di Venezia 2022, invitando tutte e tutti a partecipare sia al percorso che all’evento.
Doc. ufficiale per Sezione 2 Lavoro e Nuova Economia