Condividiamo con grande piacere la canzone che Paolo Rizzi ha dedicato alla Decrescita, la potete ascoltare a questo link.

Qui di seguito la spiegazione di come è nata l’idea e il testo.

Nel mese di aprile 2024 il regista Robert Guedignan ha distribuito in Italia il suo ultimo film “E la festa continua”. In questo film uno dei personaggi è una donna che dirige un coro col quale stanno preparando l’esecuzione del brano “Amenez moi” di Aznavour, un brano dedicato alle migrazioni con un pensiero rivolto al popolo armeno cui Aznavour appartiene. Nel recensire il film e la canzone, da pubblicare sul sito di Antiwarsongs, ho poi cercato altri brani del cantante e compositore ed ho così scoperto la canzone “La terre meurt” incisa nel 2007.

L’attualità dei temi trattati è stata molto stimolante e mi ha coinvolto a dedicargli un omaggio in occasione del centenario della nascita. Ho cercato di attualizzarla con le tematiche ambientali più recenti, inserendo riferimenti agli OGM, alla pandemia, al cambio climatico, alle terre rare, alla deforestazione, alla privatizzazione dell’acqua, ai profughi ambientali e alla Decrescita come paradigma per il cambiamento. Il Titolo mantiene l’originale “La terra muore” ma aggiungo un “No! Vivrà” perché forse noi ci estingueremo ma il pianeta continuerà la sua vita senza di noi.

Nel 2007 in Italia era ministro Arturo Pecoraro Scanio, sulla pubblicazione annuale dell’ARPA per la prima volta il capitolo Atmosfera muta in Clima. Leggo documenti dell’APAT relativi alla bonifica italiana in Libano: il danno causato dal bombardamento israeliano provocò nell’estate del 2006 lo svasamento in mare di 15mila tonnellate di olio combustibile. La storia si ripete amplificata oggi nel 2024 in Palestina, Libano e Ucraina.

La guerra e l’ecocidio aggravano le problematiche ambientali, ricordo che nel 2007 veniva lanciato il progetto per l’assemblaggio a Cameri dei cacciabombardieri JSF35, 12 miliardi di costi e tante bugie sulle ricadute occupazionali, organizzammo decine di manifestazioni denunciando che si trattava di armi di offesa capaci di trasportare anche ordigni nucleari. Ricordo ancora che il Forum sociale mondiale si era trasferito in Africa, nel 2006 a Bamako in Mali e nel 2007 a Nairobi, dove abbiamo potuto toccare con mano le tematiche del colonialismo, dello sfruttamento delle risorse, dei progetti delle grandi dighe ed il landgrabbing.

Nel 2006 Paolo Cacciari pubblicava il libro “Pensare la Decrescita”, nel 2007 Serge Latouche usciva con “La scommessa della Decrescita” e nel 2009 Maurizio Pallante si focalizzava su “Decrescita e Migrazioni”. Più recentemente, nel 2023, Mauro Bonaiuti scrive la seconda edizione de “La grande transizione. Il declino della civiltà industriale e la risposta della decrescita”.

La canzone di Aznavour termina con la frase “Réveillons-nou” svegliamoci, io ho preferito indicare un paradigma di cambiamento la Decrescita.

La musica del brano originale di Aznavour è una salsa cubana, una scelta davvero curiosa per un testo così politico. Immagino l’abbia fatta per portare ad un pubblico vasto l’attenzione al degrado dell’ambiente a causa dell’uomo. Io ho optato per una musica più tradizionale, una ballata utilizzando un giro melodico usato ben due volte da Vasco Rossi.

(Foto: Ruscello Alpe Devero di Paolo Rizzi)

 

La terra muore. No ! Vivrà

Canzone di Paolo Rizzi .  Omaggio a Charles Aznavour.

Il mare è ormai spazzatura i fondali sono inquinati

Il nucleare è paura  son malformati i neonati

Cosa faremo in futuro  avremo un sacco di scorie

E nessun luogo sicuro  ma soluzioni aleatorie

Noi calpestiamo la terra  ai nostri figli promessa

E’ un’agonia che mi afferra ma a qualcuno interessa ?

Che una specie si estingua che sia sempre più rara

Che il degrado è  bestemmia che si prepara una bara

 

La terra muore  e l’uomo se ne fotte

Vive la sua vita il giorno e la notte

Pensa solo a se stesso  detta legge

Il mondo è stato stravolto

La terra muore

Le abbiam fatto torto

Per la finanza è un affare  controllare il petrolio

metalli e terre rare le guerre fan portafoglio

anche l’acqua è mercato e la natura un affare

il firmamento il creato si posson manipolare

 

La terra ormai è in rivolta dall’uomo è stata ingannata

manipolando frutti e raccolta la sua vita è già ipotecata

tagliamo le foreste primarie irroriamo di chimica il suolo

il capitale è barbarie il progresso è crimine e dolo

 

La terra muore  e l’uomo se ne fotte

Vive la sua vita Il giorno e la notte

Pensa solo a se stesso  detta legge

Il mondo è stato stravolto

La terra muore

Le abbiam fatto torto

 

È tempo di avere coscienza Il  rispetto non ci appartiene

disprezziam l’esistenza di delfini e delle balene

La società dei consumi  è come un’epidemia

Ha contagiato gli umani  hanno smarrito la via

Il clima è come impazzito  la gente deve migrare

E’ diventata utopia sognare un mondo migliore

Contro il suicidio di una crescita infinita

Cambiamo paradigma o ci giochiamo la vita

 

La terra vivrà è l’uomo che si fotte

Forse si estinguerà un giorno una notte

Il pianeta andrà avanti lo stesso

Senza i sapiens così arroganti

La terra vivrà con altri abitanti

 

Contro il suicidio di una crescita infinita

Cambiamo paradigma o ci giochiamo la vita

Contro il suicidio di una crescita infinita

Cambiamo paradigma o ci giochiamo la vita

DECRESCITA!