Le vie della decrescita – Giornate di riflessione e dialogo sul litorale toscano (Pisa-Calambrone 22-24 novembre 2024).
Si è appena svolto a Pisa-Calambrone l’incontro “Le vie della decrescita”, presso l’Eliopoli Beach Hostel, con circa sessanta partecipanti, numerosi interventi e vivaci discussioni.
Il programma è disponibile qui; i contributi di relatrici e relatori (insieme ad alcuni commenti) sono disponibili in questo forum. Nei prossimi giorni sarà disponibile un resoconto dettagliato dell’evento. Qui di seguito la sua presentazione.
Presentazione: Le ragioni di un incontro
Negli ultimi tempi – anche a seguito dell’aggravarsi delle diverse crisi intrecciate che minacciano il presente e il futuro – l’idea di una società di decrescita sta finalmente entrando, pur con diversi nomi e prospettive, nei discorsi dei movimenti ecologisti e in quelli per la giustizia sociale, nonché in ambiti di ricerca accademici e persino nell’orizzonte di alcune forze politiche. Si pensi, per fare qualche esempio, all’incontro Beyond Growth, tenutosi in aprile al Parlamento italiano, sulla scia di quello organizzato presso il Parlamento Europeo e in altri Parlamenti nazionali, e alla ricchissima Conferenza svoltasi in giugno a Pontevedra in Galizia, che ha visto la partecipazione di più di 1200 persone provenienti dal mondo della ricerca e dell’attivismo.
Certo siamo ben lontani da poter dire che la decrescita influenza l’orientamento generale della società, ma evidentemente qualche seme – seminato a suo tempo – sta germogliando. Questo allargamento della platea di discussione e di confronto sociale sull’idea della decrescita porta con sé un grande arricchimento in termini di temi e di prospettive, sia teoriche che pratiche; ma proprio per questo necessita di un’attenta riflessione sulle modalità con cui i diversi approcci, a volte anche molto diversi tra loro, possano integrarsi in vista del comune obiettivo.
Si pone in altri termini il problema di come far fruttare al meglio la ricchezza che sta germogliando, cogliendo le occasioni di approfondimento teorico e favorendo la sinergia tra le proposte applicative. Due sembrano essere le strade da percorrere: i) un lavoro di messa a fuoco della visione della “società autonoma di frugalità conviviale” (per usare una delle definizioni di decrescita di Latouche) in modo che possa suscitare un largo consenso senza perdere la sua carica rivoluzionaria; ii) la messa a punto di una concreta, articolata e radicata “piattaforma” di mobilitazione collettiva per realizzare un processo di trasformazione strutturale, ecologico ed economico, del sistema sociale esistente.
Non è certamente facile tenere assieme in modo coerente la dimensione teorica, nelle sue diverse declinazioni, e l’iniziativa pratica. Sono sempre dietro l’angolo i rischi di scivolare in una sterile speculazione intellettuale o, viceversa, di essere risucchiati dalla nota capacità del sistema di metabolizzare anche le pratiche più eversive. Per questo la rivista Quaderni della decrescita, l’Associazione per la decrescita e il Movimento per la decrescita felice hanno promosso un momento di riflessione sulle diverse prospettive in cui oggi, nel vortice di una drammatica crisi di civiltà, si incarna l’idea della decrescita, e su come tali prospettive possono dialogare in maniera ottimale.