Le voci e i volti della decrescita: il mio stage presso l’Associazione per la Decrescita
Di Ulijona Kaklauskaite, dottoranda di ricerca presso l’Università di Vilnius in Lituania
Quando sono venuta a conoscenza che per gli studenti dottorandi dell’Università di Vilnius c’era la possibilità di svolgere il tirocinio all’estero, sapevo già che mi sarebbe piaciuto cogliere l’occasione per unire due grandi interessi: l’Italia e la decrescita.
Perché l’Italia? Sono nata e ho vissuto per la maggior parte della mia vita in Lituania ma conosco meglio la geografia e gli accenti italiani di quelli lituani, per una serie di trascorsi passati e presenti ancora nella mia quotidianità. Lo studio, il lavoro, gli amici e i rapporti di parentela (dato che il mio compagno è italiano)… Ho avuto e continuo ad avere tanti motivi per tornarci spesso e ogni volta lo faccio con felicità.
Perché la decrescita? Qualche anno fa scrivendo un saggio sulla disuguaglianza globale ho scoperto un dibattito tra economista Branko Milanovic e antropologo Jason Hickel. Tutti e due gli economisti erano molto preoccupati per il divario economico sempre più esorbitante nella maggior parte dei Paesi del pianeta, fra le persone più ricche e quelle più povere. Ma a differenza di Hickel, Milanovic era convinto che le tecnologie verdi daranno la risposta alla maggioranza dei problemi ecologici e sociali, sostenendo che la decrescita non poteva essere una proposta fattibile. Hickel gli ha risposto in modo appassionato e argomentato (2). Avendo a cuore le problematiche ecologiche e sociali, questa discussione accesa mi ha suscitato un grande interesse verso il pensiero della decrescita e non vedevo l’ora di approfondirlo.
Preparandomi quindi per fare la domanda del tirocinio all’Ufficio Internazionale dell’Università ho inserito nel motore della ricerca le due parole chiave – “decrescita“ e “Italia” – e subito sono comparsi i website delle due organizzazioni – dell’Associazione per la Decrescita (l’Associazione) e del Movimento per la Decrescita Felice (il Movimento). Ho passato alcune ore a leggere ed esaminare brevemente il contenuto di entrambe le pagine. Il Movimento aveva una pagina ricca di e iniziative “pratiche”, mentre l’Associazione esprimeva un’indole teorica e scientifica che sembrava più corrispondente e funzionale al mio percorso universitario. Durante il periodo dello stage era interessante scoprire come, nonostante le differenze, tutte e due le organizzazioni collaborano a più livelli.
Con il presidente dell’Associazione Mauro Bonaiuti la comunicazione è stata veloce e fluida – è bastata una serie di email per stabilire il piano dello stage e preparare tutta la documentazione.
Gli obiettivi principali del mio tirocinio erano focalizzati ad approfondire il concetto teorico della decrescita e soprattutto le idee sull’ecologia e la giustizia climatica e sociale, incontrare i membri attivi dell’Associazione e venire in conoscenza delle realtà “decrescenti“ in Italia. Durante la mia permanenza ho letto molto seguendo i suggerimenti che mi hanno dato Mauro, Mario, Maria Elena, Nello e Karl. Oltre alle letture da fare ognuno nel suo modo ha saputo far conoscere le sfumature interessanti del mondo della decrescita. Ecco qualche accenno di ogni incontro.
Con Karl Krahmer a Torino
Con Karl ci siamo incontrati in Via Baltea, alla community hub di Barriera di Milano, uno dei quartieri più multiculturali di Torino. L’ex tipografia che è stata trasformata in uno spazio per la comunità era un posto accogliente e adatto ai temi che abbiamo trattato.
Nonostante la sua giovane età, Karl ha moltissima esperienza e conta tanti anni di attività nel mondo della decrescita. Da un ricercatore e pianificatore Karl ha condiviso un suo punto di vista sull’aspetto della decrescita nelle città ora e nel futuro. Il suo articolo scientifico sullo sviluppo sostenibile urbano nella capitale danese‚ “Are green cities sustainable? A degrowth critique of sustainable urban development in Copenaghen“ mi ha fatto riflettere molto su come anche la città scandinava, spesso citata come pioniera ambientale, ha ancora tanta strada da fare per arrivare alla vera sostenibilità.
Grazie a Karl ho scoperto il sito di L’Italia che cambia che si presenta come il portavoce del <…l’Italia dei Comuni Virtuosi, delle Reti di economia solidale, dei movimenti in difesa del territorio. L’Italia della decrescita e della transizione, degli eco villaggi, dei fablab e dei co-working…> Inoltre Karl ha nominato qualche centro di ricerca o ricercatore all’estero che s’interessa della decrescita a Coimbra, Berna, Zagabria, Weimar, Amsterdam, Bergen, Vienna, etc.
Con Mauro Bonaiuti a Bologna
Nel centro storico di Bologna ho incontrato Mauro: economista, presidente dell’Associazione e professore dell’Università degli Studi di Torino. Durante l’incontro oltre alle questioni del tirocinio e della mia tesi su quale Mauro si è mostrato estremamente disponibile ed efficiente, abbiamo avuto modo di risalire ai primi momenti della storia dell’Associazione. E’ stato molto interessante ascoltare dalle sue parole com’è nata l’amicizia con Serge Latouche e come il suo approccio antropologico e la sua critica al capitalismo ha influenzato il Movimento. Grazie a Mauro ho scoperto il suo libro e le sue attività sul pensiero di Nicholas Georgescu-Roegen oltre ai testi di Ivan Illich, due autori che ho intuito come fondamentali, in quanto propedeutici di tutti gli aspetti ecosociali della particolare contingenza epocale che stiamo vivendo in prima persona.
Con Mario Sassi a Roma
La storia di Mario, il Segretario dell’Associazione, che ho incontrato in un bar frequentatissimo di Roma, mi ha suscitato un’ispirazione speciale. Dal percorso imprenditoriale e frenetico del passato Mario è riuscito a ribaltare la propria vita e ora vive la quotidianità in modo molto più semplice e sereno. Come tanti del mondo della decrescita, egli evita di usare alcuna automobile, non è legato alla tecnologia e ai social, non è intenzionato a scalare una carriera. Ho ammirato soprattutto il suo modo di relazionarsi con la realtà e il valore che dava al presente. Vivere pienamente l’attimo, distaccarsi dai pensieri che vanno e vengono, essere felici con poco sono gli insegnamenti preziosi che Mario mi ha trasmesso. Era difficile non notare come il percorso della decrescita è vicino alla filosofia buddhista, quasi una sua versione occidentale, e quanto possa essere importante non solo a livello sociale, economico e ambientale, ma anche a quello personale.
Con Nello De Padova a Bari
Nello mi ha offerto una serie di riflessioni interessantissime che riguardano la decrescita e l’economia. E‘ stato stimolante toccare il tema della mercificazione del lavoro nell’ambito di educazione, alimentazione e salute. Mi ha raccontato delle monete locali come promotrici della comunità e del turismo locale. Abbiamo riflettuto insieme sull’economia della decrescita e sul sistema dei servizi pubblici nel futuro. Grazie a Nello nella lista delle letture da fare si sono aggiunti vari testi che riguardano le tematiche del mio interesse accademico, tra cui Uscita di Emergenza.
Con Maria Elena Bertoli in diretta Valtellina – Toscana
Qualche difficoltà di spostamento ci ha impedito di vederci di persona quando ero in Toscana ma la conversazione telefonica con Elena e‘ stata ugualmente piacevole e stimolante. Lei è molto attiva all’interno dell’Associazione e questo rispecchia molto la sua personalità universale e la sua esperienza lavorativa e volontaria ampia. Pedagoga e ambientalista, Elena si occupa di dare importanza all’aspetto spirituale della decrescita. Secondo lei, la riscoperta della sacralità e della connessione alla natura sono gli elementi fondamentali della dimensione spirituale della decrescita. Per Elena la spiritualità, insieme ai temi della pedagogia e dell’uomo e della natura, sono le questioni cruciali che in questo momento storico portano più sfide e possibilità.
Elena è convinta che decrescere significa aver scoperto dei limiti. Imparare a stare nei limiti è l’opposto dello sviluppismo che tende a distruggere le culture, e quindi la filosofia e la pratica della decrescita porta con sé un messaggio significativo di una ‘riculturizzazione’ in senso educativo. Elena mi ha ricordato che per Serge Latouche la decrescita non è una strada definitiva ma uno slogan che dà l’avvio a una trasformazione dell’immaginario. Oltre ai testi di Illich e Latouche, Elena mi ha consigliato una ricchissima scelta degli autori come Wolfgang Sachs, Aldo Zanchetta, Paolo Cacciari, Marco Deriu, Alberto Castagnola, Francesco Gesualdi, Raimon Panikkar, etc.
Il tirocinio presso l’Associazione per la Decrescita mi ha donato una serie di incontri speciali, facendomi vivere una esperienza unica ed irripetibile che mi ha permesso di allargare enormemente le basi di informazioni da fonti e derivati di cui necessitavo nei miei campi di ricerca. Sono tornata in Lituania con materiali e indicazioni preziosissimi che mi permetteranno di implementare la mia accresciuta volontà ad approfondire ed essere partecipe al mondo della decrescita. Ringrazio particolarmente Mauro, Elena, Mario, Nello e Karl per avermi dedicato il tempo e a tutti i membri dell’Associazione per l’impegno importante nel creare un’alternativa veramente sostenibile.