Registriamo con grande piacere che, durante la puntata di “Accordi e disaccordi” del 19 maggio scorso ( qui il video e qui l’audio) Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ha definito la cultura della decrescita “l’unica salvezza del mondo” – l’intero brano è riportato in calce all’articolo.
Inoltre, anche Marco Bella, già deputato M5S e ricercatore in Chimica Organica, ha scritto sabato 20/5, sul Fatto Quotidiano online che “La decrescita è la sola strategia che può limitare gli effetti del cambiamento climatico” – articolo ripreso e rilanciato anche sul blog di Beppe Grillo.
Fa ovviamente piacere che il direttore di uno dei più importanti quotidiani nazionali si esprima così chiaramente a favore della decrescita e speriamo che nei prossimi mesi questa diventi una linea editoriale portante del suo giornale. Auspichiamo anche che il Direttore Travaglio ci possa aiutare ad approfondire e diffondere, con i suoi collaboratori e i suoi lettori, i temi e le proposte della decrescita.
Magari il vento lentamente sta cambiando, come si è visto anche durante la conferenza di Bruxelles “Oltre la crescita” (di cui abbiamo pubblicato la lettera/appello, un commento di Paolo Cacciari e la sintesi di Teemu Koskimäki)? Staremo a vedere!
Qui di seguito il testo dell’intervento di Marco Travaglio alla puntata di Accordi e Disaccordi
Luca Sommi: Che cosa deve fare la politica adesso per cercare di evitare che una pioggia cospicua come quella che è caduta in questi giorni provochi una tragedia di questa portata?
Marco Travaglio: Il governo dovrebbe fare quello che ha detto il professor Pileri e cioè un decreto urgente che annulli tutte le leggi comunali provinciali regionali e nazionali che consentono il consumo di suolo. Uno degli effetti indotti dal superbonus è stato quello di rilanciare l’edilizia senza produrre consumo di suolo perché l’edilizia lavorava su edifici già esistenti per metterli a posto. Se chiudi quella strada lì è ovvio che l’edilizia deve andare a consumare altro suolo. O ti dedichi a mettere a posto le cose che stanno in piedi e che servono – fra l’altro c’è la direttiva europea che dice che entro pochi anni dovremmo metterle tutte a posto quindi altro che miliardi che abbiamo speso finora – oppure andrai a cementificare in quei pochi posti dove non abbiamo ancora cementificato.
A me dire quello che deve fare la politica lascia appunto la sensazione delle parole vuote perché non vedo nell’attuale maggioranza, e in gran parte dell’attuale opposizione, la cultura in grado di fare un atto radicale come quello che diceva il professor Pileri (n.d.r. fermare il consumo di suolo) perché questi sono ancora negli anni Ottanta, anzi negli anni Sessanta, sono innamorati di un’idea di progresso che è legata al consumo di tutto, quindi anche del suolo. Perché fare PIL, fare PIL, fare PIL.
Per fare più PIL bisogna consumare suolo, bisogna consumare tutto, bisogna mangiarci tutto quel poco che è rimasto in natura. Quindi la cultura della decrescita è una cultura fondamentale, lo vediamo tutti i giorni, ma è considerata una barzelletta da questi che ci governano mentre è l’unica salvezza del mondo.
Tant’è che oggi sentivo qualche altro idiota che diceva che questi ragazzi che manifestano, magari esagerando, andando a imbrattare i monumenti, devono prendere le pale e le vanghe e andare a spalare. Quelli che ti hanno avvertito che stava cadendo la casa, adesso che la casa è caduta la devono ricostruire loro? Bisogna punirli per aver avuto ragione? Siamo alla follia. L’ha detto il presidente del senato, la seconda carica dello stato, l’ha detto Enrico Mentana. Mi dispiace. Io veramente resto incredulo di fronte alle scemenze che si sentono da autorevoli esponenti politici e della nostra categoria.