di Alberto Castagnola – 12 luglio 2021
Un interessante articolo su Nature Communications di due noti economisti internazionali, Lorenz T. Keyber e Manfred Lenzer, per la prima volta parla esplicitamente di scenari di decrescita a proposito della necessità di seguire nuovi percorsi per ridurre il riscaldamento globale. Tuttavia non possiamo farci ingannare dall’uso della parola “degrowth”, avverte Alberto Castagnola: non siamo di fronte a un’articolata riflessione sulle strade da percorrere per smettere di creare il capitalismo
Due noti economisti, Lorenz T. Keyber e Manfred Lenzer, specializzati nella elaborazione di modelli, hanno di recente pubblicato su Nature Communications (12, articolo numero 2676, 2021) un saggio molto ampio e impegnativo, intitolato “Gli scenari di decrescita relativi a 1,5 gradi suggeriscono la necessità di seguire nuovi percorsi di mitigazione” (1.5 °C degrowth scenarios suggest the need for new mitigation pathways). Il loro testo fa riferimento ad un notissimo rapporto dell’IPCC, il Comitato Intergovernativo per il Cambiamento Climatico, intitolato “Riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi” e messo in circolazione circa due anni fa, quindi prima dei ritardi negli incontri del Comitato dovuti alla pandemia ancora in corso. Quel documento aveva un compito ben preciso, cioè difendere in modo scientifico e ben documentato la necessità assoluta di non superare il grado e mezzo di aumento della temperatura del pianeta nei prossimi anni. Questo limite per molto tempo era stato indicato in 2 gradi durante diverse Conferenze delle Parti, cioè gli incontri assembleari dell’IPCC, a causa dell’opposizione di molti dei paesi maggiori inquinatori che pretendevano di avere margini più ampi prima di essere costretti a ridurre le produzioni più dannose.
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