Molti comitati romani stanno lottando da anni contro le politiche prepotenti e scellerate che distruggono in particolare il verde romano e non riconoscono i diritti dei cittadini. Con il giubileo naturalmente queste politiche sono diventate ancor più aggressive e invadenti.
Il Gruppo di Roma è presente e a fianco delle proteste dei cittadini romani, a favore dell’ambiente e di una vita armoniosa con il territorio. In calce la locandina e il comunicato stampa. Il corteo finirà sotto il Campidoglio.
In quasi 6 mesi di Giubileo abbiamo visto in atto le prove generali di un modello di gestione della città che prevede la concertazione tra forze politiche e tra i vari gradi dell'amministrazione (municipale, comunale, regionale, nazionale). Questa concertazione è funzionale alla realizzazione di grandi eventi e grandi opere per rendere la città un enorme parco giochi per consumatori i cui padroni sono sempre più internazionali. La privatizzazione di beni e servizi è ciò che ha reso possibile questa dinamica, e ora ne paghiamo le conseguenze in termini di un ciclo dei rifiuti totalmente appaltato agli speculatori, di una città in cui ogni centimetro quadrato viene cementificato per essere messo a valore, e mentre "attrarre investimenti" diventa la prima priorità, le necessità degli abitanti come il diritto alla casa e alla salute, scendono all'ultimo posto. La giunta Gualtieri ha portato a sintesi questo progetto iniziato ormai quarant'anni fa. Al contrario di quanto successo a Milano, il trio Gualtieri/Veloccia/Alfonsi sta uscendo indenne dallo stravolgimento del Piano Regolatore, e pensa di poter continuare impunemente ad agire in deroga a leggi e regolamenti chiudendo in faccia le porte a qualsiasi istanza proveniente dai territori. Tanto più che i vincoli vengono scavalcati con sempre più facilità da questioni di urgenza e poteri straordinari. Le accelerazioni a cui abbiamo assistito ultimamente lo dimostrano: tra il nulla osta agli abbattimenti della vegetazione per presentare il progetto dello Stadio della Roma, la conferma del via dei lavori per la realizzazione dell'inceneritore di Albano, l'annuncio ufficiale di ACEA che l'acquedotto Roma-Peschiera sarà raddoppiato invece di riparare le perdite, e le capitozzature e i tagli selvaggi dei viali alberati in tutta la città, è evidente che chi governa la città non ha intenzione di fermarsi davanti a nulla. Di fronte a noi abbiamo quindi una lotta da continuare con più convinzione di prima. Sappiamo che, oltre che di maggiori poteri, la gestione concertativa e unilaterale della città si nutre sempre più di dispositivi repressivi come il recente Decreto Sicurezza approvato recentemente dal governo e che si pone in assoluta continuità con i precedenti nel progetto di restringere al massimo gli spazi di agibilità delle lotte. Lo ripetiamo come abbiamo sempre fatto in questi mesi: non faremo un passo indietro, e torneremo il 17 maggio in Campidoglio come avevamo promesso a partire dalla prima grande manifestazione del 7 dicembre, all'insegna dell'indipendenza, dell'incompatibilità e con una proposta alternativa di città pubblica. Non ci sarà nessuna indulgenza per i responsabili politici che hanno ridotto ai minimi termini e oggi finiscono di distruggere i nostri territori e i nostri diritti.