Di Paolo Cacciari
Imperdibile!
È uscito da pochi giorni il Quinto rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia (pp. 245), a cura dell’apposito Comitato interministeriale istituito con la legge “Green Economy” del 2015 e che comprende un comitato scientifico di tutto rispetto (Gianfranco Bologna, Danilo Selvaggio, Giorgio Zampetti, Riccardo Santolini, Carlo Blasi, Silvio Russo e altri biologi, zoologi, ecologi).
Imperdibile, innanzitutto, perché ricco di dati che confermano drammaticamente il trend di degrado degli habitat naturali, la perdita di biodiversità, la riduzione delle funzioni biologiche degli ecosistemi terrestri e marini, l’erosione del suolo, il depauperamento del paesaggio. Insomma, aumentano le pressioni antropiche causate da un sistema socioeconomico ecocida, ovvero prosegue la guerra alle basi materiali bio-geo-fisico della vita, nonostante i proclami, le convenzioni internazionali, le direttive europee, le “rivoluzioni verdi” e le “transizioni ecologiche”, i piani e programmi contro il cambiamento climatico e l’aumento della “resilienza” dei territori e persino in spregio alla importante recente modifica introdotta nella Costituzione all’articolo 9, secondo cui la Repubblica dovrebbe garantire: “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Parole.
Ma tutto questo lo sapevamo già. Il principale interesse per il nuovo Rapporto è nelle consistenti sezioni (capitoli 3 e 4) che affrontano la questione del “capitale naturale” e dei conseguenti “servizi ecosistemici” nei suoi aspetti concettuali, metodologici e tecnici-pratici. Scopriamo che a livello internazionale nella comunità degli statistici esperti e specializzati nel calcolo degli stock e dei flussi dei beni e dei servizi “utili” al benessere umano vi è un dibattito aperto sui criteri di classificazione e di “trasposizione” dei valori fisici dei processi naturali in valori economici monetizzabili. Si tratta di una questione cruciale nel programma capitalistico in atto di appropriazione, mercificazione e finanziarizzazione della natura.
Ci ripromettiamo di tornarci approfonditamente.
https://www.mase.gov.it/pagina/quinto-rapporto-sullo-stato-del-capitale-naturale-italia-2022